PSEUDOMNESIA: l’esperimento artistico di Boris Eldagsen che sfida i confini della fotografia
PSEUDOMNESIA: l’esperimento artistico di Boris Eldagsen che sfida i confini della fotografia

PSEUDOMNESIA: l’esperimento artistico di Boris Eldagsen che sfida i confini della fotografia

C’è un’opera che ha fatto molto discutere nel mondo della fotografia: si tratta di “PSEUDOMNESIA | The Electrician”, una foto creata dall’artista tedesco Boris Eldagsen con l’aiuto dell’intelligenza artificiale.

Questa foto ha vinto il primo premio nella categoria “Creatività” della sezione Open del Sony World Photography Award 2023, ma Eldagsen ha rifiutato il premio dopo aver rivelato che l’immagine era stata generata dall’IA .

Il suo gesto ha sollevato una serie di domande e polemiche sul ruolo dell’IA nell’arte e sulla definizione di fotografia.

La fotografia

Immagine generata con intelligenza artificiale da Boris Eldagsen
PSEUDOMNESIA The Electrician - foto di Boris Eldagsen

L’immagine sembra un ritratto di famiglia degli anni ’40, con un viraggio ambrato e una cornice bianca. La foto mostra due donne che si abbracciano, una anziana e una giovane, in un’atmosfera nostalgica e misteriosa.

Ma in realtà quelle due donne non sono mai esistite, almeno in questa forma e in questa posa: sono state generate da un programma di intelligenza artificiale, a partire da una serie di istruzioni (prompt) date dall’artista.

Eldagsen ha spiegato che il suo obiettivo era di sperimentare con l’IA come strumento creativo e di mettere alla prova le regole dei concorsi fotografici, che spesso ammettono immagini manipolate con “qualsiasi strumento” . Ha anche detto di aver scelto il titolo “PSEUDOMNESIA | The Electrician” come un indizio per insospettire i giudici: la parola pseudomnesia significa “falsa memoria” .

Il concorso

Nel dicembre 2022, prima di partecipare al concorso, l’artista ha fatto specifica richiesta sulla modalità di produzione ed il Sony World Photography Award consente di utilizzare “qualsiasi dispositivo”.

L’immagine supera la prima selezione. A questo punto all’autore viene chiesto il file ad alta risoluzione, la data e la cronologia della pubblicazione e successivamente il titolo della fotografia che sarà: “PSEUDOMNESIA | L’elettricista”, 2022”.
Nessuno gli chiede come la fotografia è stata prodotta, né lui lo rivela, visto che è autorizzato “qualsiasi dispositivo”.

Il 2 marzo Boris Elgadsen scopre di aver vinto.

A questo punto l’autore chiarisce che l’immagine è stata creata con un’intelligenza artificiale e di rifiutare il premio.

Le immagini AI e la fotografia non dovrebbero competere tra loro in un premio come questo. Sono entità diverse. L’intelligenza artificiale non è la fotografia. Pertanto non accetterò il premio.

Ho fatto domanda come una scimmia sfacciata, per scoprire se i concorsi sono preparati per l’ingresso di immagini AI. Non sono.
Noi, il mondo della fotografia, abbiamo bisogno di una discussione aperta. Una discussione su cosa vogliamo considerare la fotografia e cosa no. L’ombrello della fotografia è abbastanza grande da invitare le immagini AI a entrare o sarebbe un errore?
Con il mio rifiuto del premio spero di accelerare questo dibattito.

La reazione dell’organizzazione del Sony World Photography Award è di confermare la validità del premio, ma di accettare il rifiuto dell’artista.

Chi è Boris Eldagsen

Boris Eldagsen

Boris Eldagsen si definisce

“un artista fotomediale che indaga la mente inconscia”

Il fotografo nasce a Pirmasens, una cittadina del sud ovest della Germania.
Studia fotografia ed arti visive all’Accademia d’ Arte di Magonza  e poi arte concettuale e intermedia all’Accademia di Belle Arti di  Praga e belle arti alla Sarojini Naidu School of Arts & Communication di Hyderabad, India e filosofia presso le Università di Colonia e Magonza.

Con lo sviluppo delle nuove tecnologie si appassiona alle infinite potenzialità dell’Intelligenza Artificiale, in una sorta di co-creazione dove ama sperimentare il perfezionamento dei prompt che danno vita al suo immaginario.

Lo insegna anche come mestiere in seminari online aperti:  www.promptwhispering.ai.

Ma distingue nettamente la fotografia canonica dalle creazioni dell’intelligenza artificiale, definendole due linguaggi separati, tanto che per le immagini create da intelligenza artificiale ha un hashtag dedicato: #promptphotography.

La Promptphotography

Credit: sito eldagsen.com

Eldagsen ritiene che Promptphotography sia la giusta definizione di questo genere, non aiphotography o similari.

Promptphotography perché le immagini sono create grazie all’uso sapiente dei prompt, che devono essere creati, sperimentati, implementati e perfezionati

“sviluppando un flusso di lavoro complesso e mescolando varie piattaforme e tecniche.”

Critiche e riflessioni

Alcuni hanno criticato Eldagsen per aver fatto una provocazione inutile e antipatica, altri lo hanno lodato per aver aperto un dibattito interessante e stimolante sull’arte generata dall’IA.

Personalmente, trovo che la foto sia molto bella e suggestiva, ma non la definirei una fotografia nel senso tradizionale del termine, quanto una trasposizione di un’immaginario, proprio come la pittura.

Penso che l’IA sia uno strumento potente e innovativo e che non possa sostituire la visione e la sensibilità dell’artista umano.

Il Promptphtographer è un creatore a tutto tondo: una sorta di alchimista che deve saper passare da immaginazione a generazione, destreggiandosi tra combinazioni e scelte di prompt che generino un’immagine in un vero e proprio nuovo linguaggio generativo.

Siamo ancora all’inizio dell’Intelligenza Artificiale nella generazione di immagini, anche se le produzioni che vedo in giro sono sempre più spettacolari e personalmente sono sempre molto curiosa delle nuove forme di espressione.

E tu, sei per la fotografia tradizionale o ami sperimentare?